Esercitazione di Protezione Civile “Uomo in mare”

Ragusa, 24 febbraio – Domenica 26 febbraio, a Marina di Ragusa, presso la “Spiaggia degli Americani” (difronte La Falena) si svolgerà l’esercitazione di protezione civile “Uomo in mare”.

L’esercitazione è organizzata dal Gruppo di Protezione Civile Prometeo.

Parteciperanno altre associazioni: ARI Ragusa, A.V.C.M., Gruppo Alfa Chiaramonte Gulfi, Aquile Verdi, Associazione Carabinieri in Congedo, con il supporto degli ausiliari volontari della Guardia Costiera e l’ausilio di sub.

Lo scopo dell’esercitazione è quello di verificare i meccanismi di allertamento, dei reparti del gruppo, della loro entrata in azione in tempi rapidi, della corretta esecuzione dei compiti istituzionali in totale sicurezza e, in caso di necessità, in collaborazione con altri gruppi di volontariato.

Scenario

Lo scenario della esercitazione ipotizza una situazione critica, molto frequente nel periodo di sbarchi di clandestini sulle nostre coste, causata da alcuni scafisti che, intercettati, obbligano i clandestini a gettarsi in acqua ad una distanza di circa mezzo miglio dalla costa ed essendovi diversi fronti di emergenza le autorità assegnano al gruppo una zona specifica per le operazioni di soccorso.

Obiettivi

Raggiunta la zona assegnata, il primo obiettivo, grazie all’impiego del reparto sommozzatori del gruppo e di imbarcazioni leggere in dotazione ad altri gruppi chiamati a supporto, è il recupero di alcuni clandestini che seppur in grado di nuotare sono stremati dalla fatica e impossibilitati a guadagnare la riva a causa di forti correnti.

Contemporaneamente le squadre logistiche si occupano del montaggio di 2 tende da adibire al primo ricovero dei malcapitati e quale base di coordinamento, a disposizione anche delle autorità competenti, di tutte le attività di soccorso e assistenza predisponendo il gruppo elettrogeno e la torre faro in dotazione qualora le operazioni di soccorso dovessero protrarsi anche al buio.

Portati in salvo alcuni clandestini riferisco che alcuni loro compagni non sono riusciti a mantenersi a galla e pertanto si teme per la loro vita.

Il gruppo dei sommozzatori decide quindi di effettuare una immersione di ricerca e il loro capo squadra assegna ad ogni operatore un quadrante di ricerca che viene raggiunto dal gruppo sempre con le imbarcazioni leggere.

Purtroppo l’esito della ricerca da esito positivo e i corpi vengono portati a terra per la consegna alle autorità già presenti.

Le stesse autorità, inoltre, vengono a conoscenza che i clandestini sono stati costretti a gettarsi in acqua sotto la minaccia di armi da fuoco, e, su richiesta delle stesse autorità, con l’ausilio del metal detector subacqueo in dotazione al gruppo di sommozzatori, viene organizzata una nuova immersione alla ricerca di armi che si presume gli scafisti abbiano gettato in acqua per evitare ulteriori conseguenze con le autorità.

Gli operatori a terra contemporaneamente prestano i primi soccorsi ai clandestini tratti in salvo affidandoli agli operatori sanitari, sopraggiunti nel contempo a supporto, con una ambulanza, provvedendo anche al veloce trasporto di uno di essi presso il più vicino nosocomio in quanto bisognoso di immediate cure mediche specializzate.

Al rientro dall’immersione il gruppo dei sommozzatori consegnano alle autorità un’arma ritrovata nello specchio d’acqua pattugliato.

Terminata l’emergenza il gruppo dei sommozzatori ripone le proprie attrezzature e viene effettuato il debriefing dell’attività svolta in presenza di tutti i volontari del gruppo.

Infine viene smontato l’intero campo per il rientro in sede.

 

Alle operazioni parteciperanno anche i radioamatori di ARI Ragusa, particolarmente attenti ai temi attinenti la protezione civile e il trattamento delle emergenze. I radioamatori offriranno supporto logistico per le radiocomunicazioni, attivando una rete di comunicazioni VHF e UFH con apparati mobili e stazioni e antenne da campo, simulando una reale condizione di coordinamento radio dell’emergenza. Quello che normalmente fanno nelle reali emergenze, collaborando con le Prefetture italiane e con la Protezione Civile nazionale (oltreché con i volontari).

Tra gli OM che opereranno ci saranno il presidente di ARI Ragusa, Ing. Salvatore Branca (IT9IPG) e il vicepresidente Corrado Caruso (IT9IPG), rappresentante anche del Gruppo Prometeo.

Salvo Micciché (IT9CLU)

 

Programma

‐  Ore 6 il D.R.P.C. invia comunicazione di preallerta sbarco clandestini al coordinatore.

‐  Ore 6,05 il coordinatore chiama i capi squadra per informarli della preallerta, i quali, a loro volta, chiameranno i componenti la propria squadra per annotarne la eventuale disponibilità.

‐  Ore 6,30 il dipartimento conferma l’allerta e a causa del precipitare degli eventi chiede una reazione immediata in quanto si teme possano insorgere emergenze su vari fronti.

‐  Ore 6,35 il coordinatore allerta i capi squadra disponendo l’immediato raduno dei volontari in sede per l’approntamento dell’emergenza.

‐  Ore 6,45 il coordinatore chiama il gruppo di volontari x per richiedere la disponibilità di 2 imbarcazioni leggere e relativo personale e il gruppo di volontari y per richiedere una ambulanza e del relativo personale a supporto delle operazioni.

‐  Ore 7 i volontari in sede agganciano i carrelli per il trasporto delle tende e del gruppo elettrogeno con la torre faro e la roulotte per vestizione dei sommozzatori e i capi squadra verificano che tutti i volontari siano dotati di tutti i dispositivi di sicurezza in dotazione personale. Vengono inoltre caricati sui mezzi le lampade a batteria e le radio per eventuali comunicazioni tra le varie squadre.

‐  Ore 7,15 partenza dalla sede per la zona delle operazioni assegnata.

‐  Ore 7,45 arrivo nella zona delle operazioni assegnata e sistemazione dei mezzi e dei carrelli.

‐  Ore 8 i sommozzatori indossano solo la muta mentre i volontari aiutano il personale delle imbarcazioni leggere a metterle in acqua per partire immediatamente in soccorso dei clandestini in
acqua.

‐  Ore 8 briefing dei volontari della logistica per la individuazione dell’area di montaggio della tenda per il primo soccorso medico che verrà effettuato da 1 squadra e dell’area di montaggio della tenda per il coordinamento delle attività di ricerca in mare dei clandestini dispersi che verrà effettuata dalla squadra 2.

‐  Ore 8,30 inizio operazioni di assistenza ai clandestini tratti in salvo.

‐  Ore 8,45 l’ambulanza accompagna un clandestino al più vicino nosocomio e fa ritorno nella zona delle operazioni rimanendo a disposizione.

‐  Ore 9 briefing per l’assegnazione ai sommozzatori delle zone di ricerca in mare dei clandestini dispersi in mare.

‐  Ore 9,15 – 11 inizio operazioni di ricerca in mare dei clandestini dispersi.

‐  Ore 10,30 due volontari si recano al più vicino paese per procurare bevande calde e brioches varie per rifocillare tutti i componenti del campo.

‐  Ore 11,15 i sommozzatori vengono informati che occorre effettuare la ricerca di eventuali armi utilizzando il metal detector marino che inizieranno alle ore 12 dopo una pausa di riposo e dopo essersi rifocillati insieme a tutti i componenti il campo.

‐  Ore 12 i volontari montano il gruppo elettrogeno e la torre disponendoli all’utilizzo.

‐  Ore 12 – 13 i sommozzatori con le imbarcazioni leggere a supporto effettuano la ricerca delle armi come richiesto dalle autorità.

‐  Ore 13,15 debriefing generale e chiusura delle attività di ricerca e soccorso.

‐  Ore 13,30 pausa pranzo

‐  Ore 16,30 smontaggio campo e rientro in sede.

 

***

Gli OM che intendono partecipare possono aderire entro la giornata di oggi (venerdì 24 febbraio), contattando Corrado Caruso (IT9BIJ) o i responsabili di Prometeo, per essere registrati. Inoltre, dovranno portare con sé un trasmettitore VUHF portatile.

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