Da tempo è tornato di moda l’amore per le trasmissioni in AM, nonostante oramai l’SSB la faccia da padrona sui moderni ricetrasmettitori e nonostante gli indubbi limiti tecnici dell’ampiezza modulata “dual side band”.
Fascino per le belle, eleganti radio di un tempo, amore per l’autocostruzione e passione “rétro” spingono gli OM a confrontrarsi con un passato che mai morirà, nonostante i progressi della tecnica…
E così, quasi tutte le domeniche, appassionati di vecchi sistemi di comunicazioni (anni ’60), si incontrano sulla frequenza di 7.190 kHz (“chilocicli”, si diceva un tempo) e trasmettono …in ampiezza modulata.
Tra loro il nostro Giovanni Bertolotti (IT9OSF), che ha realizzato un interessante trasmettitore in AM, stile anni ’60, completo di tutto.
Ce lo racconta lui stesso: «anch’io, da nostalgico quale sono, ho rispolverato alcuni pezzi dai cassetti del mio laboratorio, per la costruzione di un trasmettitore in AM».
«Ovviamente –continua IT9OSF– come tutte le mie cose, ho iniziato a fare le parti più difficili da reperire: il trasformatore di modulazione. Ho usato il pacco lamellare di un vecchio trasformatore di alimentazione di circa 80 W, riavvolgendo in esso 1200+1200 spire sul primario e 1500 spire sul secondario (ad alta impedenza, con un leggero rapporto in salita).
Per il riassemblaggio dei lamierini ho usato la tecnica di non interallacciarli (tutte le E da un lato e le I dall’altro, isolandoli con un leggero strato di carta), questo per evitare la saturazione del traferro a seguito del passaggio di corrente continua.
Poi ho costruito interamente il VFO (vedasi schema della Geloso 4/104), costituito da una valvola 6CL6 come oscillatrice, moltiplicatrice e separatrice di frequenza e da una valvola 5763 come driver.
Come finale RF ho usato una 6146 in classe C e due 807 in push-pull nel modulatore in classe AB assieme ad una 12AU7 (invertitrice di fase e amplificatrice) e di una 12AX7 come circuito preamplificatore d’ingresso microfonico.
Il lavoro più pernicioso –continua Giovanni– è stato costruire il quadrante di sintonia, usando del semplice plexiglass da 3 mm, piegandolo con un phon dei carrozzieri e verniciandolo con un poco di nero.
Per la numerazione della scala, ho dovuto anche correggere alcuni numeri con i trasferibili, per adattare l’indicazione corretta delle frequenze e successivamente fissando il tutto con fotocopia a colori su un foglio di plastica…».
Che dire? Una notevole pazienza, esperienza e passione: alcune tra le doti che fanno un buon radioamatore. E i risultati si vedono, anche in queste foto che proponiamo ai lettori.
s. m.
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Schema elettrico del TX valvolare da 50W per uso CW ed AM
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